Il processo nella sua complessità richiede pazienza, attenzione, concentrazione e presenza mentale: è dunque per me un modo per allenare queste qualità e anche molto altro. Dipingere queste immagini significa orientarsi ad una comprensione più profonda. Esse rappresentano una natura illuminata sempre presente e alla quale potersi connettere.
L’uso di proporzioni di riferimento potrebbe far pensare che a partire dalla stessa griglia si crei sempre lo stesso disegno. Ho personalmente sperimentato che non è così. Le proporzioni sono un’indicazione e una guida dentro le quali muoversi. Il disegno non prescinde da me che lo eseguo, quindi prende forma e si trasforma anche in relazione al mio sentire e allo stato interiore del momento in cui creo.
La realizzazione prevede diverse fasi e il lavoro cambia continuamente. Questo cambiamento, che dipende anche dal tipo di tecnica utilizzata, è per me sempre fonte di stupore e meraviglia. È un dialogo aperto, fino alla fine, con l’opera.
Attraverso la specifica sequenza di esecuzione l’attenzione dell’artista aumenta. Lavorando in modo graduale, da ciò che è più grossolano verso ciò che è più fine, la concentrazione si stabilizza e si approfondisce per permettere di arrivare al bellissimo e ultimo passaggio: lavorare al volto della divinità che si definisce “aprire gli occhi della divinità”.
Solo da quel momento c’è uno sguardo ed è incredibile come dipingere gli occhi trasformi e dia vita a tutta l’opera.
Per me lavorare con i minerali e con i pigmenti richiede un’elevata concentrazione. La loro preparazione necessita di tempo. Questo tipo di colore è sicuramente più complesso da utilizzare, tuttavia, dal mio punto di vista, nella resa ha una maggiore brillantezza, profondità e naturalezza.
Inoltre alcuni minerali, dai quali si ricavano i colori, venivano usati anche per scopi curativi e nell’utilizzarli questo aspetto è per me di grande ispirazione.
Si tratta davvero di avere a che fare con un materiale vivo al quale è necessario adattarsi di volta in volta con flessibilità e questa, per me, ne è la bellezza.